Formazione geologica dell'isola |
Sintesi della storia
eruttiva e deformativa di Ischia
a cura dell' "Osservatorio Vesuviano"
Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia
Lisola dIschia un campo vulcanico che si erge per circa 900 m dal fondo del mare, nella parte nordoccidentale del Golfo di Napoli. Essa copre unarea di circa 42 km2 e raggiunge unaltezza massima sul livello del mare di 787 m, in corrispondenza del M. Epomeo, situato nella parte centrale dellisola. Quest'ultimo non un edificio vulcanico ma bens il risultato del sollevamento di rocce vulcaniche avvenuto negli ultimi 30.000 anni. La maggior parte dell'isola costituita da depositi di eruzioni sia effusive che esplosive che hanno costruito edifici vulcanici alcuni dei quali ancora ben visibili, altri del tutto smantellati o sepolti. Molto diffusi sono anche i depositi di frane derivanti dall'accumulo e la cementazione di frammenti di rocce vulcaniche preesistenti.
L'evento che ha segnato indelebilmente la storia geologica dell'isola senza dubbio l'eruzione del Tufo Verde dell'Epomeo. Tale eruzione, avvenuta circa 55.000 anni fa, determin lo sprofondamento della parte centrale dellisola, con la formazione di una caldera. Successivamente a questa eruzione lattivit vulcanica stata condizionata da un complesso fenomeno di risorgenza del fondo calderico, iniziato circa 30.000 ani fa, che ha portato al sollevamento delle rocce depositatesi nella caldera (inizialmente sommersa dal mare) fino a formare l'attuale Monte Epomeo (alto attualmente 787 m).
Gli studi condotti hanno reso possibile una suddivisione della storia vulcanica dellisola nel modo seguente:
Vulcanismo pi antico delleruzione del Tufo Verde dellEpomeo
Sin da 150.000 anni (et delle rocce pi antiche datate) si registra attivit vulcanica sullisola, anche se sono visibili in affioramento rocce pi antiche di cui non nota l'et. Verosimilmente esisteva un complesso vulcanico, oggi in buona parte eroso e sepolto, i cui resti si rinvengono nel settore sud-orientale dellisola. I prodotti dellattivit successiva alla formazione di questo complesso sono costituiti da piccoli duomi lavici situati lungo le coste dellisola ed hanno unet compresa tra 150.000 e 74.000 anni.
Eruzione del Tufo Verde dellEpomeo (55.000 anni)
L' eruzione, fortemente esplosiva, del Tufo Verde dell'Epomeo responsabile della formazione di una caldera che verosimilmente occupava la zona in cui oggi si trova la parte centrale dellisola. Leruzione del Tufo Verde determin la formazione di flussi piroclastici che andarono a colmare parzialmente la depressione calderica, frattanto invasa dal mare, ed a ricoprire in parte le zone allora emerse. Il Tufo Verde depositato in ambiente subacqueo attualmente esposto al M. Epomeo e si distingue per la tipica colorazione verde dovuta al lungo contatto con l'acqua di mare. Il Tufo Verde depositato in ambiente subaereo, attualmente esposto al M. Vico, a SantAngelo ed alla Scarrupata di Barano, lungo la periferia dellisola; esso non presenta colorazione verde.
Vulcanismo di et compresa tra 55.000 e 33.000 anni
Dopo leruzione del Tufo Verde, lattivit vulcanica proseguita con una serie di eruzioni esplosive, fino a circa 33.000 anni fa. Le rocce originate nel corso di queste eruzioni sono esposte lungo le falesie tra S. Angelo e Punta Imperatore, a Citara e a Monte Vico. Esse sono attribuite a centri eruttivi che erano ubicati lungo i margini sud-occidentale e nord-occidentale dellisola.
Vulcanismo di et compresa tra 28.000 e 18.000 anni
Lattivit vulcanica, iniziata con l'eruzione di Grotta di Terra avvenuta circa 28.000 anni fa lungo la costa sud-orientale dellisola, continuata sporadicamente fino a 18.000 anni fa, con eruzioni effusive ed esplosive. Le rocce appartenenti a questo periodo di attivit sono ben esposte alla Grotta di Terra, Grotta del Mavone, al M. di Vezzi, nellarea di S. Anna e Carta Romana, a M. Cotto, Campotese e tra Punta Imperatore e SantAngelo.
Vulcanismo di et inferiore a 10.000 anni
Il terzo periodo di attivit cominciato circa 10.000 anni fa, dopo un periodo
di stasi relativamente lungo, ed proseguito anche in epoca storica con una
serie di eruzioni, di cui lultima avvenuta nel 1302 d.C. determinando la
formazione della colata lavica dellArso. Questo periodo stato caratterizzato
da unintensa attivit vulcanica sia effusiva che esplosiva. La maggior parte
dei centri eruttivi attivi in questo periodo situata nella depressione posta
ad est del M. Epomeo e comprende Selva del Napolitano, M. Trippodi, Costa
Sparaina, area di Cantariello, Posta Lubrano, M. Rotaro, Fondo dOglio e
Montagnone, Punta La Scrofa, Cafieri, S. Alessandro, Ischia Porto, Vateliero,
Cava Nocelle, Molara, Arso e Fondo Bosso. Solo alcuni centri, come ad esempio
quelli da cui si sono originati la colata lavica di Zaro e il deposito
piroclastico dellunit di Chiarito, sono ubicati al di fuori dellarea
descritta.
Storia geologica ed evoluzione del sistema magmatico
La storia geologica, vulcanologica e magmatologica dellisola dIschia stata ricostruita per la prima volta da Rittmann (1930; 1948), mentre studi pi recenti (Forcella et al., 1981; 1983; Gillot et al., 1982; Chiesa et al., 1985; 1987; Poli et al., 1987; Vezzoli, 1988; Crisci et al., 1989; Poli et al., 1989; Civetta et al., 1991; Orsi et al., 1991) hanno contribuito ad una pi dettagliata ricostruzione ed hanno descritto il comportamento del sistema magmatico nel tempo.
Let di inizio dellattivit vulcanica sullisola non precisamente noto, infatti le rocce pi antiche datate, che non sono le pi antiche in affioramento, hanno unet di 150 ka (Vezzoli, 1988) ed appartengono ad un complesso vulcanico attualmente in parte eroso e ricoperto dai prodotti dellattivit pi recente. I resti di questapparato si rinvengono nel settore sud-orientale dell'isola. I prodotti dell'attivit successiva alla formazione di questo complesso sono costituiti da piccoli duomi lavici a composizione trachitica e fonolitica. Questi duomi (Campagnano, M. Vezzi, M. Barano, Punta della Signora, Sant'Angelo, Punta Chiarito, Capo Negro, Punta Imperatore, M. Vico e l'isolotto del Castello d'Ischia) sono situati lungo le coste dell'isola ed hanno un'et compresa tra 150 e 74 ka. Il periodo seguente di attivit vulcanica, attualmente oggetto di studi stratigrafici di dettaglio, fu caratterizzato da numerose eruzioni esplosive di energia variabile, separate nel tempo da periodi di quiescenza di diversa durata, e culmin con l'eruzione del Tufo Verde del M. Epomeo avvenuta 55 ka BP.
Le evidenze di carattere
stratigrafico e strutturale, unitamente alle variazioni composizionali dei
prodotti nel tempo, sono state usate per suddividere la storia vulcanologica
dell'isola d'Ischia e del suo sistema magmatico negli ultimi 55 ka in tre
periodi di attivit (Civetta et al., 1991). Ogni periodo stato caratterizato
da specifici processi di differenziazione ed ha avuto inizio in corrispondenza
dell'arrivo nel sistema di nuovo magma, generalmente meno differenziato.
I tre periodi in cui stata suddivisa l'attivit vulcanica ad Ischia degli
ultimi 55 ka, sono ben evidenziati dall'andamento della composizione isotopica
dello Sr e degli elementi in tracce in funzione del tempo.
I PERIODO DI ATTIVIT (55-33 ka)
Questo periodo di attivit cominci con leruzione del Tufo Verde del M. Epomeo. Questa unit, costituita principalmente da ignimbriti, stata depositata in parte in mare, in un'area situata in corrispondenza della attuale parte centrale dellisola, ed in parte ha ricoperto le zone allora emerse. Il Tufo Verde depositato in ambiente subacqueo attualmente esposto al M. Epomeo. Il Tufo Verde depositato in ambiente subaereo, attualmente esposto al M. Vico, a SantAngelo ed alla Scarrupata di Barano, lungo la periferia dellisola.
Dopo leruzione del Tufo Verde, lattivit vulcanica prosegu con una serie di eruzioni esplosive magmatiche ed idromagmatiche, fino a circa 33 ka b.p. Le rocce originate nel corso di queste eruzioni sono esposte lungo le falesie tra SantAngelo e Punta Imperatore, a Citara ed al M. Vico. Esse furono attribuite da Rittmann (1930) ad una singola eruzione, che egli riteneva la pi grande avvenuta nell'area mediterranea, ed inserite nella cosiddetta Formazione di Citara-Serrara-Fontana. Chiesa et al. (1985) hanno invece attribuito differenti parti di questa formazione a differenti unit eruttive, i cui centri erano ubicati lungo i margini sud-occidentale e nord-occidentale dellisola.
Il I periodo di attivit cominci con l'eruzione di magma meno differenziato (trachitico) rispetto a quello fonolitico eruttato 74 ka b.p., e fu caratterizzato dall'emissione di magmi trachitici con grado di differenziazione crescente nel tempo e composizione isotopica dello Sr costante. Questi dati suggeriscono che il magma, in una camera magmatica gi zonata al tempo dell'eruzione del Tufo Verde del M. Epomeo, andava differenziandosi attraverso processi di cristallizzazione frazionata, e veniva estratto da diverse profondit nel corso di ogni singola eruzione.
II PERIODO DI ATTIVIT (28-18 ka)
Il secondo periodo di attivit inizi con l'eruzione di Grotta di Terra, avvenuta circa 28 ka b.p. lungo la costa sud-orientale dellisola, che fu alimentata da magma a composizione trachibasaltica. Successivamente lattivit vulcanica continuata sporadicamente fino a 18 ka b.p., con lemissione di magmi trachitici che hanno alimentato eruzioni effusive ed esplosive (magmatiche e freatomagmatiche), con la messa in posto di colate laviche, depositi da caduta e la costruzione di tuff ring e tuff cone.
Le rocce appartenenti a questo periodo di attivit sono ben esposte alla Grotta del Mavone, a M. di Vezzi, nellarea di SantAnna e Carta Romana, a M. Cotto e tra Punta Imperatore e SantAngelo.
L'inizio di questo periodo segnato da una significativa variazione composizionale, sia chimica che isotopica, dei magmi eruttati. La composizione chimica delle rocce eruttate varia nel tempo da trachibasaltica a trachitica ed caratterizzata da un aumento nel tempo sia del contenuto in elementi incompatibili che del rapporto isotopico dello Sr. Queste variazioni chimiche ed isotopiche sono compatibili con un modello che prevede l'arrivo di nuovo magma nel sistema, seguito dalla sua differenziazione e dal miscelamento (mixing) con il magma residente.
III PERIODO DI ATTIVIT (10 ka b.p. - 1302 d.C.)
Il terzo periodo di attivit cominciato circa 10 ka b.p. dopo un periodo di stasi relativamente lungo, ed proseguito anche in epoca storica con una serie di eruzioni, di cui lultima avvenuta nel 1302 d.C., determinando la formazione della colata lavica dellArso. Questo periodo stato caratterizzato da eruzioni sia effusive, che hanno generato colate e duomi lavici, sia esplosive (magmatiche e freatomagmatiche) che hanno generato piccoli tuff ring e depositi piroclastici da caduta.
La maggior parte dei centri eruttivi attivi in questo periodo situata nella depressione posta ad est del M. Epomeo, e comprende Posta Lubrano, M. Rotaro, Fondo dOglio, Trippodi, Costa Sparaina, Montagnone, Vateliero, Cava Nocelle, Molara e Selva del Napolitano (Orsi et al., 1994). Solo alcuni centri, come ad esempio quelli da cui si sono originati la colata lavica di Zaro ed il deposito piroclastico dellunit di Chiarito, sono ubicati al di fuori di questarea.
L'inizio di questo periodo segnato da una marcata diminuzione del rapporto isotopico dello Sr, che viene interpretata come l'evidenza dell'arrivo di un nuovo magma, geochimicamente distinto, nel sistema. I magmi eruttati in questo periodo hanno generalmente composizione trachitica e, subordinatamente, latitica. Essi sono caratterizzati da una correlazione negativa tra composizione chimica ed isotopica. Le variazioni chimiche ed isotopiche che si rilevano in tutte le rocce di questo periodo, ed i disequilibri isotopici e mineralogici che caratterizzano le rocce meno evolute (latiti e trachibasalti), sono un'evidenza dell'avvenuto processo di mixing tra magmi a differente composizione sia nella parte pi profonda del sistema magmatico, che durante la risalita dei fusi latitici.

Portale telematico no-profit per la Promozione del Turismo sull'Isola d'Ischia con la finalità di tutela e valorizzazione del patrimonio culturale e del paesaggio per promuovere la conoscenza dei luoghi e delle sue tradizioni ai sensi del D.L. 42/2004 art.2
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